profumo di mare e relax.. più o meno

THOMAS RIVER»LUCKY BLUE SMITH«Quella mattina mi ero svegliato abbastanza tardi, avevo deciso di prendermi un giorno di ferie, avevo portato a termine tutte le cause che avevo in ballo in quel periodo, e non ne avevo nuove da cominciare. Dopo aver fatto una colazione leggera mi ero messo addosso un paio di pantaloncini e una mglietta e ero andato al parco a correre, come mi piaceva fare tutte le volte che mi era possibile. Dopo essere rientrato ed essermi fatto una doccia rinfrescante decisi di andare in spiaggia, passando prima in uno di quei bar sul lungomare a mangiare un panino al volo per pranzo.

Verso le due arrivai in spiaggia, affittai un lettino e un ombrellone e mi misi comodo, dopo aver fatto un rinfrescante bagno in mare, faceva abbastanza caldo quel giorno. Tirai fuori dal mio zaino il libro che avevo iniziato qualche giorno prima: "Il nome della rosa", di Umberto Eco, un autore italiano; mi piaceva la letteratura e gli scrittori dell'Italia, e mi piaceva anche incasinarmi le giornate leggendo scritti difficili. Mi stesi beatamente sul lettino e iniziai a leggere, volgendo lo sguardo solo quando una ragazza si mise sotto un ombrellone vicino al mio; notai la sua pancia leggermente gonfia, e capii che doveva essere incinta dopo che tirò fuori un libro sulla maternità, da quello che potei vedere.

THOMAS RIVER»LUCKY BLUE SMITH«La ragazza li vicino si voltò verso di me, e ci fissammo per un attimo, sembrava quasi ipnotizzata, e pensai fosse per via dei miei occhi, facevo quell'effetto a moltissime persone e ne andavo abbastanza fiero.
Staccai lo sguardo da lei quando sentii il mio telefono vibrare, lo guardai e notai la notifica di chiamata in arrivo da parte di un mio amico. Feci per rispondere quando una manciata di sabbia andò a finire direttamente sui miei bellissimi capelli, iniziando ad infilarsi dappertutto, negli occhi, in bocca e sul mio telefono. Voltai al volo lo sguardo, e vidi Sam, l'amico che mi stava chiamando, ridere a crepapelle.
Figlio di troia! gli urlai contro scherzosamente, posando il telefono e lanciandomi al suo inseguimento mentre lui già stava per toccare l'acqua.
Scattai velocemente e arrivai prima che si potesse bagnare da solo, l'acqua era fredda ma io avevo già fatto un bagno e quindi mi ritrovai ad essere meno sensibile di lui.
Iniziai ad inseguirlo a riva, alzando grandi schizzi prima di lanciarmi contro di lui per affogarlo, incurante di dove l'acqua che avevo alzato fosse andata a finire.