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Un giro al molo

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serenitatis
view post Posted on 6/4/2016, 19:01     +1   +1   -1




scheda pg - narrato - parlato - pensato Era una giornata calda. Non ero abituata a tutto questo caldo in questa stagione. Avendo sempre vissuto a New York, non avevo mai avuto il problema di non sapere come vestirmi. Ero uscita con una maglietta abbastanza leggera e sopra una giacchetta di jeans ma che non era servita a niente. Faceva così caldo al sole che, appena era uscita di casa, l'avevo subito tolta. Ero arrivata qui a Santa Monica da qualche settimana ed ero così stata occupata a mettere in ordine la nuova casa e a lavorare che non avevo ancora fatto nessun giro. Così avevo approfittato di quella bella giornata soleggiata per fare un giro al molo. Non avevo mai immaginato ci sarebbe stata così tanta gente di tutte l'età. Bambini che si guardavano in giro o altri che sapevano esattamente dove andare e chiedevano ai genitori di portarli sulle giostre. Quella che risaltava tra tutte era ovviamente la ruota panoramica. Era davvero tutto come lo avevo sempre immaginato. Iniziai a fare un giro giusto per vedere cosa c'era e dopo aver visto tutte le attrazioni che si potevano fare decisi di andare in fondo al molo. Il cielo rifletteva la propria luce sul mare e faceva venire voglia di buttarsi in acqua. Mi appoggiai alla ringhiera a fissare il panorama e non potevo ancora credere di essermi ufficialmente trasferita a Santa Monica ed essermi lasciata alle spalle New York.
«L’unico modo per liberarsi di una tentazione è di abbandonarsi ad essa.»
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sibyl
view post Posted on 7/4/2016, 14:29     +1   -1




scheda pg - narrato - parlato - pensato Quel giorno era davvero caldo, non ero abituata a stare in un posto dove fosse così caldo, l'ultimo periodo della mia vita lo avevo passato principalmente in zone dove il clima era sempre mite, ma non potevo dire che mi dispiacese la calura di Santa Monica, praticamente potevi uscire in canottiera e shorts tutti i giorni, come avevo fatto io proprio in quel momento. Ero arrivata in città già da qualche settimana e per fortuna avevo trovato subito lavoro come barista, anche se ancora non avevo messo da parte abbastanza soldi per permettermi un appartamento mio ma quelli erano dettagli. Avevo parcheggiato la mia auto poco lontano dal molo e avevo deciso di farmi una passeggiata visto che mancava ancora parecchio prima che fosse ora del mio turno di lavoro, il molo era pieno di gente di tutti i tipi e mentre passeggivo qualcuno che evidentemente andava troppo di fretta mi spinse da parte così che finì con l'urtare una ragazza appoggiata alla ringhiera del molo.
Guarda dove vai!
Imprecai dietro a quel tipo che si era già volatilizzato, usando anche un appellativo poco carino e poi mi voltai verso la ragazza alla quale ero andata addosso.
Scusami, quel cretino mi ha spinta...

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serenitatis
view post Posted on 7/4/2016, 20:51     +1   -1




scheda pg - narrato - parlato - pensato Il mare era calmo e guardarlo mi rilassava. Avevo sempre adorato il mare, fare passeggiate sulla sabbia, sentire il rumore delle onde. C'era davvero tanta gente che era quasi impossibile distinguere le figure. Ero appoggiata alla ringhiera a fissare il panorama quando qualcuno mi spinse. La voce di una ragazza imprecava contro qualcosa, o meglio qualcuno. Quando mi girai vidi la persona che mi aveva spinto: era la ragazza della voce. "Scusami, quel cretino mi ha spinta..." disse lei. Guardai il ragazzo che aveva commesso il fatto allontanarsi da noi in tutta fretta come se non si fosse accorto di quello che aveva fatto.
«Non ti preoccupare!» dissi sorridendo. «Purtroppo c'è così tanta gente che non si neanche bene dove mettere i piedi.» continuai. Ero rimasta a guardare per quello che sembrava una decina di minuti e nell'arco di questo tempo le persone sembravano essersi moltiplicate.
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sibyl
view post Posted on 7/4/2016, 21:04     +1   -1




wzkVyTPscheda pg - narrato - parlato - pensato Non ero proprio il tipo di persona che attaccava bottone con chiunque, anzi di solito non davo troppa confidenza nemmeno ai clienti del locale in cui lavoravo. Mi piaceva lavorare in un posto del genere, dove la musica copriva le chiacchiere inutili. Nonostante quello però mi sembrava davvero troppo sa maleducati, persino per me non scusarmi con quella ragazza.
Già... Ma poteva stare in po' più attento lo stesso...
Il molo in quel momento era pieno di persone, doveva essere arrivata quell'ora della giornata in cui tutti non avevano nulla da fare se non godersi un po' di sole e di brezza marina.
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serenitatis
view post Posted on 7/4/2016, 21:14     +1   -1




scheda pg - narrato - parlato - pensato Disse che il ragazzo che l'aveva appena scontrata doveva stare più attento. Annuii. Ero totalmente d'accordo con lei, soprattutto perché non si era neanche fermato a chiedere scusa. «Hai completamente ragione! Però non è stata colpa tua, ma di quel caprone che non si è neanche degnato di scusarsi» buttai fuori. Non riuscivo a sopportare le persone maleducate. «Comunque piacere, io sono April.» dissi porgendole la mano.
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4 replies since 6/4/2016, 19:01   58 views
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